Le condizioni per la produzione di energia eolica in Italia non sono delle più favorevoli, a causa della conformazione allungata e stretta del territorio e della presenza di rilievi elevati, come l’arco alpino, che fanno da ostacolo ai venti.
Tuttavia localmente vi sono molte situazioni favorevoli, in particolare lungo il crinale appenninico adriatico e sulle isole, e grande potenzialità hanno gli impianti offshore.
Il 1994 è l’anno in cui la produzione di energia eolica inizia a comparire in modo interessante (e non più solo con impianti pilota o sperimentali) nel bilancio energetico nazionale, e da allora ha continuato a far registrare aumenti significativi. Nel 1994 l’energia eolica (con una produzione di 6 GWh) costituiva lo 0,02 % dell’energia prodotta da fonte rinnovabile, nel 2001 si passa (con una produzione di 1.179 GWh) al 2,14%, nel 2006 si balza al 5,6% (con una produzione di 2.971 GWh), ma è nel 2007 che inizia veramente il “salto di qualità”: nel 2007, l’energia eolica prodotta (4.034 GWh) ha costituito circa l’8% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e l’1,2% del bilancio elettrico nazionale (che considera l’energia prodotta più quella importata). La crescita dell’eolico è continuata anche negli anni successivi e nel 2014 ha raggiunto la quota 15.178 GWh.
Alla fine del 2014, in Italia risultano installati 1.847 impianti eolici.
La distribuzione non è uniforme nelle diverse Regioni. Il maggior numero di impianti si trova in Puglia (572 impianti), seguita da Basilicata (263), Campania (221), Sicilia (191), Sardegna (118), Calabria (111), Toscana (89), Emilia Romagna (56), Molise (35), Marche (35), Liguria (33), Abruzzo (29), Lazio (24), Veneto (17), Piemonte (15), Umbria (13), Trentino (9), Lombardia (7), Friuli Venezia Giulia (5) e Valle d’Aosta (4).
Per quanto riguarda la potenza efficiente lorda, alla fine del 2014 ha raggiunto i 8.703 MW, così distribuiti: Puglia (2.339 MW, il 26,9 % della potenza eolica nazionale), Sicilia (1.747 MW, il 20,1% della potenza eolica nazionale), Campania (1.251 MW, il 14,4%), Calabria (1000 MW, l’11,5%), Sardegna (997 MW, l’11,5%), Basilicata (475 MW, il 5,5%), Molise (370 MW, il 4,2%), Abruzzo (231 MW, il 2,7%), Toscana (121,9 MW, l’1,4%), Liguria (58 MW, lo 0,7 %), Lazio (51 MW, lo 0,6%), Emilia Romagna (19 MW, lo 0,2%), Piemonte (19 MW, lo 0,2%), Veneto (10 MW, lo 0,1%), Marche (9 MW, lo 0,1%), Valle d’Aosta (3 MW, lo 0,1%).
L’energia prodotta nel 2014 è stata pari a 15.178 GWh, e proviene per il 28,3% dalla Puglia, il 19,3% dalla Sicilia, il 13,5% dalla Campania, il 12,6% dalla Calabria, il 10,9% dalla Sardegna, il 5,4% dalla Basilicata, il 4,5% dal Molise, il 2,2% dall’Abruzzo, l’1,5% dalla Toscana. In tutte le altre Regioni la produzione di energia da fonte eolica è inferiore all’1%.
Si vede quindi come le Regioni dell’Italia meridionale e centrale siano le più produttive, grazie alle favorevoli condizioni dei venti lungo il crinale appenninico e sui rilievi delle isole, mentre la presenza delle Alpi condiziona negativamente lo sfruttamento del vento nelle regioni a ridosso dell’arco alpino.