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Nota sulla situazione dei consumi di gas in Italia e sulla utilità / inutilità del TAP

Nota sulla situazione dei consumi di gas in Italia e sulla utilità/inutilità del TAP. Aspetti ambientali e pericoli nell’uso del gas.
Un’analisi degli ingegneri Ugo e Alessandro Rocca (RESIT srl) del 17/02/2019.

  • L’Italia consuma circa 70 mld di mc/anno di gas, con una capacità di trasporto ed importazione di circa 140 mld mc/y. La provenienza è per 20 mld mc dalla Russia, il resto dal Nord Europa (Olanda e Norvegia) e da paesi africani.
  • Sono attivi attualmente TAG (attraverso Austria) per 40 mld mc/y, Transitgas (Nord Europa) per 22 mld mc/y, TTPC (Tunisia) + TMPC (Algeria) per 40 mld mc/y e GrenStream (Libia) per 17 mld mc/y. Inoltre sono attivi i rigassificatori di Panigaglia per 4,7 mld mc/y, Rovigo per 10 mld mc/y e Livorno per 5,5 mld mc/y. Tot. Circa 140 mld mc/y.
  • Sono già autorizzati: gasdotto TAP in costruzione, capacità trasp. 9 mld mc/y, IGI (Edison) 10 mld mc/y e tre rigassificatori , Porto Empedocle (ENEL) 10 mld mc/y, Gioia Tauro (LNG) 15 mld mc/y e Falconara (API) 9,8 mld mc/y. Inoltre in corso di valutazione autorizzativa: gasdotto GALSI Algeria-Sardegna-Piombino 10 mld mc/y, rigassificatore Zaule (GNI) 10 mld mc/y e Monfalcone  1 mld mc/y. In totale 140 in funzione, 54 autorizzati, 21 in corso di autorizzazione per un totale di 215 mld mc/y in teoria. Per usarne 70/y.
  • La diversificazione per motivi di sicurezza degli approvvigionamenti è chiaramente esagerata e non giustificata.
  • Le opere citate, gasdotti e rigassificatori, rappresentano ovviamente un palese “ blockin “ dovendo essere ammortizzate in almeno 20 anni , con funzionamento a livelli alti di trasporto.
  • La SEN (Min. Calenda) inoltre propone un forte incremento del ricorso al gas, aggravando ulteriormente quanto già sopra evidenziato, concedendo semplificazioni amministrative per la realizzazione di stoccaggi nei porti del GNL importato via mare, di rigassificatori a terra e connessioni alla rete nazionale, il tutto in condizioni dichiarate di “over supply”.
  • Gli obiettivi della UE, emissioni zero nei trasporti nel 2050 e riduzione della CO2 del 40% nel 2030, non possono essere raggiunte incentivando l’auto a gas o sostituendo il carbone con il gas. Nel primo caso gli effetti inquinanti a “ciclo completo” dimostrano l’inutilità del costoso cambiamento e analogamente nel secondo caso i costi da sostenere non appaiono giustificare il cambio gas-carbone. Una strategia energetica e rispettosa dell’ambiente deve ragionevolmente prevedere una riduzione graduale dei combustibili fossili (non un cambio di combustibile) ed una forte penetrazione delle energie rinnovabili.
  • Il beneficio della penetrazione delle fonti rinnovabili comporta non solo benefici ambientali ma anche economici in termini di crescita del PIL tramite realizzazione di impianti ammortizzabili tramite la produzione elettrica da fonti endogene rinnovabili, gradualmente sostituendo impianti con bruciamento di combustibili fossili di importazione con notevole esborso di risorse. Anche gli aspetti strategici di indipendenza energetica sarebbero positivamente influenzati dall’uso di risorse endogene, rendendo meno necessarie le opere oggi proposte per la “sicurezza degli approvvigionamenti”.

Aspetti ambientali del combustibile gassoso:

  • I circa 70 mld di mc importati in Italia, analizzando a “ciclo completo” le emissioni ad “effetto serra” comportano oggi almeno 210 mln di ton equivalenti CO2. La sostituzione del carbone con gas comporta a ciclo completo piccoli vantaggi, la sostituzione dei prodotti petroliferi (auto) con gas non migliora i rilasci ai fini dell’ “effetto serra”. La elettrificazione dei trasporti urbani deve essere incrementata, riducendo il numero dei mezzi privati (38 mln di auto sono troppe in Italia e solo le assicurazioni costano annualmente ai cittadini da 6 a 8 volte il tanto discusso “reddito di cittadinanza”).
  • Per migliorare gli aspetti ambientali nell’uso del gas in ambiente urbano si rende necessaria una revisione dei sistemi di riscaldamento con riduzione dei punti di bruciamento (più condomini insieme, piccole reti di teleriscaldamento, ricorso maggiore al calore geotermico a bassa entalpia), così sostituendo nelle strade tubi di acqua calda al posto delle condotte del gas.
Mld m3
CH4
Mln tonCO2
venting e trattamento
Mln tonCO2
pompaggi e flaring
Mln ton CO2
perdite 2,4% trasporto
Mln tonCO2
perdite 5% distribuzione
Mln tonCO2
combustione
Mln tonCO2
totale
70 6 (+ X ?) (Y ?) 26 (47 mld mc) 35 137 204 (+X+Y)

Aspetti di sicurezza del combustibile gassoso:

  • Il metano costituisce il vettore energetico più importante al momento in Italia e si osserva la mancanza di un opportuno, a nostro parere, Ente di Sicurezza nazionale per il controllo degli impianti e della distribuzione. La responsabilità dei fornitori del combustibile si ferma al contatore del cliente. In caso di esplosione i danni causati anche ai vicini (spesso notevoli) dovrebbero essere rimborsati dal povero utente, ignaro dei meccanismi ma responsabile della manutenzione ed ignaro del reale pericolo e della necessità di tutelarsi con una apposita assicurazione.
  • ASSOEDILIZIA ha più volte richiamato la necessità di intervenire per limitare gli incidenti da uso del gas sia informando meglio gli utenti sia prevedendo una assicurazione obbligatoria; il Presidente Clerici ha definito “un bollettino di guerra” l’elenco degli incidenti da gas e giustamente ha suggerito di intervenire per favorire l’uso del riscaldamento elettrico da parte di persone anziane o bisognose di assistenza. A supporto della frequenza di incidenti non percepita dai cittadini per carenza di informazioni al riguardo, suggeriamo di verificare via internet digitando per le varie città, per esempio per Roma, “Roma Today fuga di gas”.

I pericoli dell’uso del gas sono sinteticamente così riassumibili:

  • Il metano forma miscela esplosiva con l’aria, da cui i numerosi “scoppi” per cause accidentali. Da notare che la distribuzione del gas avviene nei centri urbani spesso con tubazioni parallele alle condotte fognarie, causando una miscela esplosiva nei condotti sotterranei con possibilità accidentale di esplosione lungo le strade (con tombini pericolosamente saltati). Si sono verificate “esplosioni” in abitazioni e locali pubblici ai piani terra, anche in assenza di fornitura di gas alle abitazioni ed ai locali stessi (in qualche caso basta entrare in bagno con la sigaretta accesa).
  • Il metano “stratifica” quindi risulta particolarmente pericoloso in caso di perdita di gas nelle abitazioni. In pratica difficilmente si avverte la fuga di gas finché lo stesso arriva (dall’alto essendo più leggero dell’aria) ad esempio a livello del letto, in caso di fuga di gas di notte. Occorre in tal caso muoversi verso una finestra tenendosi “bassi”, al di sotto dello strato di gas, come farebbe un minatore in galleria.

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